Torna Data Masters Stories, la rubrica che mette al centro i nostri studenti: condivideremo con voi le esperienze e i percorsi di crescita dei nostri studenti che hanno partecipato alle Masterclass di Data Masters.

Oggi, abbiamo il piacere di presentarvi Andrea Masotti, un ex studente che ha frequentato la nostra Machine Learning Masterclass

In questa intervista Andrea ci ha raccontato il suo viaggio nel mondo dei dati e come la Masterclass (e tutto il team dei docenti Data Masters) hanno cambiato il corso della sua carriera professionale, dandogli competenze e fiducia tale da poter finalmente cogliere delle opportunità che prima sembravano irraggiungibili.

 

1. Cosa ti ha spinto a iscriverti alla Masterclass di Data Masters?

“Direi tre elementi concorrenti: la FOMO, la passione per la fantascienza, e le aspirazioni da scrittore. Sembra una boutade ma non lo è e mi spiego partendo dall’ultima: chi ama scrivere ama raccontare storie, e le storie sono ovunque, anche nei dati. Solo che, fino a due anni fa, era una conoscenza ristretta (ad ambiti accademici o industriali) il fatto che esistessero i mezzi in grado di interpretare e poi narrare queste storie, di prevederne gli sviluppi futuri. Negli ultimi due anni, però, con l‘accelerazione che LLM e GenAI hanno trasferito anche su Data Science e Machine Learning, si è aperto un nuovo, vasto orizzonte di sfide con infinite opportunità di raccontare la realtà – e di plasmarla –  proprio attraverso i dati. 

Quanto alla fantascienza, è facile: ne sono appassionato da sempre e, mai come ora, il ritmo serrato di nuove release con miliardi di parametri e potenze di calcolo titaniche, lambisce il presente e anzi lo invade. Viviamo in un romanzo: come fai a non aver voglia di farne parte?

Infine la FOMO: la paura non è che l’intelligenza artificiale, un LLM con un gigalione di parametri, mi renda obsoleto. La paura è che io diventi obsoleto perché non ho accelerato quando tutto il mondo intorno a me lo stava facendo. Aziende, centri di ricerca, istituzioni, consorzi, organizzazioni… Ovunque crescono consapevolezza e necessità di valorizzare patrimoni di dati fino a ora poco sfruttati e mai compresi. C’è bisogno di chi realizzi pipeline e implementi modelli, strategie di manutenzione predittiva e di segmentazione dei clienti, sistemi di riconoscimento e interfacce attive sulla propria KB interna e… Ci siamo capiti: se non sei nel mercato, allora sei fuori. Se non offri ciò che il mercato cerca, allora sei tu che saboti te stesso.”

 

2. Raccontaci un po’ il tuo background e quali erano le tue conoscenze della Data Science e del Machine Learning prima di iniziare?

“Il mio background professionale inizia nel 1996 come consulente informatico (autodidatta) ed evolve in vari ruoli: sviluppatore, sistemista, poi analista, quindi project e poi product manager e, più di recente, una svolta verso la creatività: web e graphic design. Svolta rientrata dopo alcuni anni di freelancing e grazie al mio ruolo societario in una startup biomedicale. C’era bisogno di chi curasse il cloud, ed è stata una pietra che rotola: in meno di un anno ho svecchiato competenze impolverate, ne ho acquisite di nuove, e sono diventato il CTO dell’azienda.

Poi sono accadute due cose: abbiamo dotato il sito di un chatbot che ho addestrato io stesso (il mio primo approccio hands on al mondo AI) e ci siamo resi conto che parte del workflow interno poteva (doveva!) essere gestito in automatico. Solo che serviva qualcosa di più di un algoritmo con un po’ di logica: serviva qualcosa di intelligente, capace di guardare, interpretare, rispondere. Dopo un po’ di ricerca, sono arrivato a capire quali fossero le potenzialità esistenti e quali e quante fossero le competenze che mi mancavano.

Quando poi il progetto è stato accantonato e la società ha preso strade che non mi interessavano, mi sono ritrovato con molto tempo libero, tanta voglia di dare l’ennesima svolta alla mia carriera, un bel po’ di FOMO e la certezza di dover trovare qualcuno da cui imparare lungo un percorso strutturato, perché senza una guida, soprattutto all’inizio, rischi di precipitare a ogni passo in fondo alla tana del Bianconiglio.

A quel punto dovevo decidere: GenAI, oppure ML? Ho deciso di puntare su ML di cui a quel tempo, cioè 10 mesi fa, se non si fosse capito, non sapevo praticamente niente.”

3. Quali sono stati i principali traguardi o cambiamenti in positivo che hai raggiunto grazie alla Masterclass?

“Anche se marginale, comincio da questo che per me è sempre stato un terrore atavico: “la matematica” (che, per me, fa rima con Sacro Graal). Grazie a Data Masters ho capito che anche io posso capirla e trovarla pure elegante, bella, utile!

Questo mi ha dato una certa tranquillità: anche senza basi accademiche, potevo raggiungere un livello significativo di competenza e consapevolezza. Ed è stato un gran boost, pratico e morale.

I traguardi veri sono però nelle competenze che la masterclass mi ha trasferito e la cui rilevanza è diventata evidente a posteriori, quando ho cominciato ad avere a che fare con data engineer che confondevano reti ricorrenti con reti convolutive e con reti dense. Quando due chiacchiere davanti a un caffè si trasformano in “perché non vieni a tenere una lezione al master di innovation management?”.

Quando ho cominciato a capire che le conoscenze e le competenze che Data Masters mi ha trasferito mi aprono l’opportunità di candidarmi per posizioni a cui prima mai avrei ambito, o di pensare a fondare una società di consulenza e nel frattempo mettermi al lavoro su un’ennesima startup, sempre nel campo medico, ma questa volta AI/ML-centered.

La Masterclass mi ha anche dato ampiezza di visione e punti di riferimento: ho capito – e per me è stato un passo importante – che ML e DS non sono un fine, ma un mezzo. Data Masters mi ha dato le capacità per governare questo mezzo e dischiudere prospettive e ambizioni quanti sono i possibili campi applicativi (e sono infiniti, davvero).

C’è bisogno di innovazione, di tecnologia, di portare il futuro nelle aziende, nelle istituzioni, nei servizi, anche perché quello che per troppi è “Il futuro”, potrebbe e forse dovrebbe già essere il presente. La trasformazione che è in atto è evidente, a volte deflagrante e a volte più sottile ma, ancora una volta, senza adeguate competenze si può solo subire ciò che invece vorremmo e potremmo governare.”

4. Secondo te qual è la caratteristica che rende unico questo percorso formativo?

“Le due famose Q che quasi mai vanno insieme ma in Data Masters sì: quantità e qualità. A cui devo per forza aggiungere disponibilità. E non sono tre caratteristiche diverse, bensì un unico tratto coerente e consolidato nel DNA stesso di Data Masters. 

La masterclass si basa su un “corpus” di conoscenze vastissimo e in continuo aggiornamento. La quantità di informazioni, strumenti, competenze che viene trasferita agli studenti è enorme, così vasta che potrebbe spaventare se non fosse che la qualità (dell’insegnamento, dei materiali, delle risorse, delle sessioni live) è tale da rendere maneggiabile qualsiasi volume.

A questo si aggiunge una disponibilità immacolata tanto è genuina, e miracolosa tanto è completa, che tappa le falle prima che si aprano, che scioglie i dubbi prima che sedimentino, che liscia il percorso prima che diventi troppo ripido. Poi certo, la Masterclass richiede tanto impegno (sì, davvero tanto), ma è un impegno che Data Masters ti consente di valorizzare al massimo, da cui riesci a trarre il massimo, e che comunque può convivere con il lavoro, gli interessi, il tempo libero, la famiglia.

Se vogliamo ricondurci a una sola caratteristica nominale, credo che ciò che meglio compendia qualità, quantità e disponibilità sia il termine “professionalità”. E lo garantisco dopo aver guardato i curricula di masterclass e corsi e master di prestigiosi enti e università internazionali.

Anzi: alla ricerca del prestigio del blasone, per compensare la mancanza della laurea, sono attualmente iscritto a un programma di 7 mesi, online, presso una delle più quotate università inglesi (che non cito per pura cortesia): il confronto è impietoso.

Letteralmente. Quando leggi sul sito di Data Masters “il miglior corso di ML al mondo” pensi che il copywriter ci sia andato un po’ pesante, no? Bè, no. Per niente.”  

5. Consiglieresti la masterclass ad altri studenti? Perché?

“La sto consigliando a tutti i miei “peers” del Programme di quell’università inglese di cui sopra. Peccato che tra di loro ci siano solo 2 italiani e che per gli altri non esista (ancora) la masterclass in inglese.

La consiglio perché, come ho già detto, è vero che è il miglior corso al mondo su DS/ML, ed è vero che le competenze d’ingresso sono relativamente basse e di sicuro alla portata di chiunque, come è vero che le competenze con cui si esce sono già operative, già formate e rifinite per un’esperienza professionale.

La consiglio perché per chi vuole portare nuovo valore in azienda, o magari accelerare la propria carriera o anche reindirizzarla del tutto, la Masterclass è la migliore opportunità di dotarsi dei mezzi per riuscirci, attraverso un percorso strutturato, completo, non facile ma più che affrontabile, e dal sicuro esito (dando per scontato l’impegno, ovviamente, che deve essere significativo).”

6. Quali sono i tuoi obiettivi futuri e come la Masterclass ti ha preparato a raggiungerli?

“La masterclass mi ha dato le competenze, la fiducia e la consapevolezza di poter ambire a ruoli professionali che consideravo non alla mia portata. E mi ha dato la visione che, attraverso quelle competenze e grazie a quella consapevolezza, posso intraprendere un futuro pienamente imprenditoriale. Questi sono i miei obiettivi professionali al momento, e senza la Masterclass, senza Data Masters, senza Vincenzo, Giuseppe, Simone e tutti gli altri che hanno costruito e lavorano in Data Masters, non avrei saputo nemmeno articolare quelle visioni che sono poi diventati progetti e infine percorsi che ho già intrapreso.

La Masterclass mi ha preso che ero un professionista di 51 anni convinto che la mia nicchia si stesse restringendo sempre di più e preoccupato di cosa fare del futuro, e mi ha trasformato in una risorsa di 51 anni il cui valore e le cui competenze sono riconosciute dalle aziende e utilizzabili per fare imprenditoria.

Certo, avrebbero potuto farmi ringiovanire anche fisicamente… Ma a parte questo, tutto il resto è nella prossima masterclass, quella a cui, spero, ti iscriverai.”

 

Ringraziamo nuovamente di cuore Andrea per aver condiviso con noi la sua esperienza.

Se anche tu sei interessato a intraprendere un percorso simile e vuoi sapere di più sulle nostre Masterclass, non esitare a contattarci: prenota un meet conoscitivo con il nostro team.