Data Masters Stories: intervista a Mario Catalano

Copertina della serie Data Masters Stories mostrando un ritratto sorridente di Mario Catalano, Data Scientist, con icone di machine learning e il logo di Data Masters su sfondo colorato

Dicembre 1, 2023

Iniziamo un nuovo affascinante capitolo di Data Masters Stories, dove celebriamo le storie uniche e le esperienze arricchenti dei nostri studenti. In Data Masters, ogni studente è una storia di successo in divenire, un viaggio unico di crescita e scoperta, arricchito dall’energia e dal potere collaborativo della nostra community. 

Oggi, ci immergiamo nella storia di Mario Catalano, studente della Machine Learning Masterclass, il nostro percorso di punta per diventare un esperto di Machine Learning.

Questa intervista ci offre uno sguardo ravvicinato sulle sue esperienze, le sfide superate e le ambizioni che lo guidano.

Unisciti a noi in questo viaggio esplorativo, mentre Mario condivide le tappe del suo percorso di formazione con Data Masters, evidenziando come la nostra community abbia svolto un ruolo essenziale nel suo sviluppo professionale e personale.

Buona lettura!

Ciao Mario. Cominciamo dall’inizio. Qual è il tuo background e come è nata la tua passione per l’Intelligenza Artificiale e il Machine Learning?

“Provengo dal mondo della ricerca, essendo un economista con un dottorato e un’esperienza significativa in ambito accademico nel settore dell’economia applicata. I miei temi di ricerca, concentrati sul mondo dei trasporti, della mobilità e dell’impatto ambientale dei sistemi di mobilità, mi hanno recentemente portato a occuparmi anche di healthcare. La mia expertise spazia nel campo della statistica e dell’econometria applicata, in particolare della microeconometria. Prima di incontrare Data Masters, avevo già iniziato a esplorare il mondo del Machine Learning, attratto dal parallelo tra l’econometria, la statistica e l’intelligenza artificiale.

Nel corso della mia ricerca, mi sono spesso trovato di fronte a sfide complesse, come la previsione di fenomeni rari e estremi, ad esempio incidenti stradali o picchi di inquinamento nei centri urbani. Queste esperienze hanno alimentato il mio interesse per gli approcci multimodali e per ciò che l’AI potrebbe offrire in termini di nuove metodologie di analisi. La mia curiosità per l’AI è stata ulteriormente stimolata durante l’AI WEEK, dove ho scoperto Data Masters. Sono stato immediatamente affascinato dal loro approccio didattico e dalla qualità degli insegnamenti di Vincenzo, che ormai considero non solo un docente ma anche un amico, e di Giuseppe, un altro docente eccezionale.

Ciò che più mi ha colpito di Data Masters è stata la loro forte dimensione comunitaria, un gruppo di professionisti, esperti e studiosi appassionati, desiderosi di crescere insieme. Fin dall’inizio, ho avuto la netta percezione di entrare a far parte di una vera e propria ‘famiglia’.”

Dopo aver frequentato la Machine Learning Masterclass e avendo sperimentato questa esperienza immersiva, quali sono le tue considerazioni? Pensi che l’ampiezza del programma offra un reale valore agli studenti?

“Credo fermamente che il programma offra un valore reale, specialmente per chi sta muovendo i primi passi nel mondo della Data Science. L’esperienza immersiva e la vastità dei temi trattati permettono agli studenti di scoprire la propria vocazione. Esplorando in modo esaustivo il campo della scienza dei dati, è più facile individuare quel settore o quella famiglia di modelli che più appassiona e che spinge verso ulteriori approfondimenti e percorsi di crescita.

Inoltre, la sua offerta formativa, così ampia e inclusiva, dà spazio anche a professionisti più maturi per trovare il loro percorso di approfondimento in linea con i loro interessi. Questa inclusività si riverbera positivamente anche nella dimensione comunitaria di Data Masters, accogliendo persone con background molto diversi, da ingegneria a economia, arricchendo ulteriormente il networking. Il networking si realizza tra persone di diversi domini, aumentando così le potenzialità di arricchimento reciproco.

Un altro punto di forza del programma è la grande varietà di project work e esercitazioni che coprono numerosi ambiti, dalla salute al trading finanziario, dalla computer vision alla sentiment analysis. Questa diversità non si limita solo alla parte teorica, ma si estende anche agli aspetti applicativi, come nelle simulazioni e nei project works.”

Secondo te qual è la caratteristica che rende unico questo percorso formativo?

“La caratteristica distintiva di questo percorso formativo, secondo me, è la visione studente-centrica che mette al centro i bisogni formativi di ciascuno. Mi ha particolarmente colpito come gli studenti siano stimolati a mettersi in gioco e a mettersi in discussione. Oltre all’aspetto della community, che è fondamentale, mi ha impressionato la dimensione della condivisione all’interno della nostra accademia.

Per esempio, gli studenti hanno la possibilità di organizzare live sessions, dove possono condividere i propri problemi, dubbi, approfondimenti e conquiste con tutta la community. Questo non solo favorisce un confronto reciproco ben strutturato, ma diventa anche un punto di partenza per ulteriori discussioni, contatti e approfondimenti.

È una nuova forma di fare networking ed è estremamente efficace, andando ben oltre il semplice corso. Ciascuno può portare i propri interessi alle live e beneficiare di una rete di intelligenza collettiva che aiuta a soddisfare le proprie curiosità e, a sua volta, contribuire alla crescita degli altri. È un vero e proprio scambio reciproco di conoscenze e esperienze, che rappresenta, a mio avviso, la vera essenza di Data Masters.”

Quale consiglio daresti a un futuro studente della Masterclass, a chi sta valutando di intraprendere questo percorso?

“Il mio consiglio nasce dalla mia esperienza personale, essendo arrivato alla Masterclass con basi di coding non particolarmente solide, a causa del mio background in economia anziché in ingegneria informatica. A chi si trova in una situazione simile, suggerirei vivamente di affiancare alla Masterclass il Data Scientist Starter Kit. Per me è stato fondamentale: supporta notevolmente nell’apprendimento delle competenze di base in coding, specialmente in Python. Anche se esistono librerie automatizzate, una vera padronanza della disciplina richiede una conoscenza solida della programmazione.

Inoltre, vorrei incoraggiare i futuri studenti a farsi avanti e a mettersi in gioco. Gli errori sono una parte naturale e importante dell’apprendimento. Un errore può innescare una serie di discussioni e riflessioni che portano alla crescita, sia di chi commette l’errore sia di chi contribuisce al dibattito. Ricordo sempre ai miei studenti che l’assenza di errori è un segnale che qualcosa non va, perché significa che non ci si sta veramente mettendo alla prova. Perciò, non abbiate mai paura di sbagliare o di fare domande.”

Un’ultima domanda: Quali sono I tuoi progetti futuri?

“Vivo un duplice impegno dal punto di vista professionale, essendo sia insegnante che ricercatore. Nella mia veste di insegnante, mi concentro sulla formazione del pensiero computazionale, sulla robotica educativa e sull’intelligenza artificiale, con un occhio particolare alla sua dimensione etica nelle scuole di base. Quest’anno, alcuni dei miei studenti, bambini di 10 anni, hanno iniziato a programmare in Python e hanno sviluppato un’applicazione di Machine Learning per filtrare i messaggi d’odio online, un progetto che ha sottolineato quanto la tecnologia possa essere un potente alleato per il bene.

Riguardo la ricerca, sto per iniziare due progetti in Inghilterra. Il primo con una multinazionale, concentrato sull’applicazione dell’AI nella misurazione e previsione dell’inquinamento atmosferico. Il secondo progetto è con un’altra società per il governo saudita, per potenziare la telemedicina e la medicina del territorio attraverso le tecnologie emergenti. In particolare, lavorerò su un caso d’uso specifico che riguarda la previsione dei piani di cura basati sulle caratteristiche dei pazienti e sui risultati dei test medici, per rendere più efficiente il lavoro dei medici.

Questi progetti rappresentano le mie prossime sfide e sono ansioso di vedere come le competenze acquisite in Data Masters mi aiuteranno a navigare in questi nuovi territori.”

Conclusione

La storia di Mario è più di una narrazione di successo accademico; è un esempio emblematico di come Data Masters vada oltre l’istruzione tecnica, diventando un’esperienza di crescita personale e professionale. Attraverso il racconto del suo percorso, emerge un tema centrale: l’apprendimento non è solo un’acquisizione di competenze, ma un’avventura arricchita dall’interazione con una community vibrante e supportiva.

In Data Masters, ogni studente diventa protagonista di una storia unica, in cui l’apprendimento continuo si intreccia con la passione e la curiosità per l’Intelligenza Artificiale, il Machine Learning e la Data Science. L’impegno di Mario verso l’educazione dei giovani e la ricerca avanzata è un chiaro esempio di come le competenze acquisite possano essere applicate in modi innovativi e significativi. 

Ci impegniamo a fornire non solo un’istruzione di alto livello, ma anche un ambiente in cui ogni studente può trovare il proprio percorso, sostenuto da una community che incoraggia, sfida e ispira. Come Mario, ogni studente ha la possibilità di trasformare le proprie passioni in azioni concrete, portando innovazione e cambiamento positivo nel mondo.

Se anche tu sei proiettato verso questo futuro di crescita e scoperta, ecco il prossimo passo: prenota un meet conoscitivo con il team.

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