In un’era in cui la quantità di informazioni generate quotidianamente cresce in modo esponenziale, la capacità di estrarre valore da questi dati grezzi è diventata una competenza cruciale per le organizzazioni di ogni dimensione e settore.

Proprio per questo motivo, la data analysis è diventata una componente fondamentale nel mondo del business moderno e della ricerca scientifica. 

In questo articolo approfondiremo cosa si intende esattamente per data analysis, come funziona questo processo e quali strumenti vengono utilizzati per trasformare i dati in informazioni strategiche per il business

Esploreremo le varie tecniche di analisi, i tipi di analisi esistenti e le applicazioni pratiche in diversi campi, con un focus particolare sull’informatica. Infine, esamineremo le opportunità lavorative legate a questa disciplina e come intraprendere una carriera in questo settore in rapida crescita.

Cos’è la data analysis

La data analysis, è il processo di ispezione, pulizia, trasformazione e modellazione dei dati con l’obiettivo di scoprire informazioni utili, trarre conclusioni e supportare il processo decisionale. Questo campo interdisciplinare combina elementi di statistica, informatica e business intelligence per estrarre conoscenza da grandi volumi di dati, spesso provenienti da fonti diverse e in formati eterogenei.

L’analisi dei dati non si limita semplicemente a raccogliere e organizzare le informazioni, ma mira a interpretarle in modo significativo per identificare tendenze, modelli e relazioni nascoste che possono fornire preziosi insights per le organizzazioni. Questi insights possono guidare decisioni strategiche, ottimizzare processi aziendali, migliorare l’efficienza operativa e persino prevedere tendenze future.

La crescente importanza della data analysis è strettamente legata all’aumento esponenziale della quantità di dati generati nell’era digitale. Con l’avvento di Internet, dei social media, dell’Internet of Things (IoT) e di altre tecnologie, le organizzazioni hanno ora accesso a una quantità senza precedenti di informazioni sui loro clienti, prodotti, operazioni e ambiente competitivo. Tuttavia, questi dati grezzi hanno poco valore se non vengono analizzati e interpretati correttamente.

È qui che entra in gioco la data analysis, trasformando questa massa di numeri e statistiche in conoscenza azionabile. Attraverso l’applicazione di tecniche statistiche, algoritmi di machine learning e visualizzazioni sofisticate, gli analisti dei dati sono in grado di estrarre insights che possono guidare l’innovazione, migliorare l’esperienza del cliente e creare un vantaggio competitivo.

La data analysis trova applicazione in quasi tutti i settori dell’economia moderna. Nel retail, ad esempio, può essere utilizzata per analizzare il comportamento dei consumatori e ottimizzare le strategie di pricing e marketing. Nel settore sanitario, l’analisi dei dati può aiutare a identificare tendenze nelle malattie, migliorare i risultati dei trattamenti e ridurre i costi. Nel campo finanziario, può essere impiegata per rilevare frodi, valutare rischi e personalizzare prodotti finanziari.

Un aspetto fondamentale della data analysis è la sua natura iterativa e ciclica. Non si tratta infatti di un processo lineare che si svolge una sola volta, ma di un approccio continuo che prevede la raccolta costante di nuovi dati, la raffinazione delle analisi e l’aggiornamento delle conclusioni in base alle nuove informazioni disponibili. Questo ciclo continuo di analisi e apprendimento permette alle organizzazioni di rimanere agili e responsive in un ambiente di business in rapida evoluzione.

È importante sottolineare che la data analysis non riguarda solo l’utilizzo di software sofisticati o l’applicazione di formule matematiche complesse. Richiede anche una profonda comprensione del contesto aziendale, la capacità di formulare le domande giuste e l’abilità di comunicare efficacemente i risultati a stakeholder non tecnici. Un buon analista dei dati deve essere in grado di tradurre numeri e statistiche in storie convincenti e raccomandazioni actionable.

Inoltre, con l’evoluzione delle tecnologie di intelligenza artificiale e machine learning, il campo della data analysis sta diventando sempre più sofisticato. Queste tecnologie permettono di analizzare volumi di dati ancora più grandi, identificare modelli più complessi e automatizzare molti aspetti del processo di analisi. Tuttavia, l’intervento umano rimane cruciale per guidare queste analisi, interpretare i risultati contestualizzandoli alla realtà aziendale e applicarli nel contesto del mondo reale.

Insomma la data analysis è un processo complesso e multiforme che trasforma i dati grezzi in conoscenza preziosa. È un campo in continua evoluzione che combina competenze tecniche, comprensione del business e pensiero critico per aiutare le organizzazioni a prendere decisioni più informate e data-driven

Nel resto di questo articolo, esploreremo più in dettaglio come funziona questo processo, quali tecniche e strumenti vengono utilizzati e come la data analysis sta plasmando il futuro di molti settori.

Come funziona la data analysis

La data analysis è un processo strutturato che segue una serie di passaggi ben definiti per trasformare i dati grezzi in informazioni utili e actionable. Comprendere come funziona questo processo è fondamentale per apprezzare appieno il valore e la complessità dell’analisi dei dati. Vediamo ora in dettaglio i principali passaggi che caratterizzano il funzionamento della data analysis.

I principali passaggi dell’analisi dei dati

Il processo di analisi dei dati può essere suddiviso in diverse fasi chiave, ognuna delle quali gioca un ruolo cruciale nel trasformare i dati grezzi in insights significativi. Questi passaggi non sono necessariamente sequenziali e spesso si sovrappongono o si ripetono in un ciclo iterativo man mano che l’analisi progredisce.

Raccolta dei dati

Il primo passo fondamentale nell’analisi dei dati è la raccolta delle informazioni necessarie. Questa fase implica l’identificazione delle fonti di dati rilevanti e l’acquisizione dei dati stessi. 

Le fonti possono essere molteplici e variegate, includendo:

  • Database aziendali interni
  • Sondaggi e questionari
  • Social media e piattaforme online
  • Sensori e dispositivi Io
  • Fonti pubbliche di dati (open data)
  • Acquisto di dataset da fornitori specializzati

La raccolta dei dati richiede una pianificazione attenta per assicurarsi che le informazioni acquisite siano pertinenti, complete e, molto importante, di alta qualità. Ovviamente è importante considerare anche gli aspetti etici e legali della raccolta dei dati, in particolare quando si tratta di informazioni personali o sensibili.

In questa fase, gli analisti devono anche decidere quali tipi di dati sono necessari per rispondere alle domande specifiche del progetto di analisi. Potrebbero essere necessari dati quantitativi (numeri e statistiche), qualitativi (testi e descrizioni), o una combinazione di entrambi.

La raccolta dei dati inoltre non è necessariamente un processo autoconclusivo ma può essere (e in genere è) un processo continuo, soprattutto in scenari di analisi in tempo reale dove nuovi dati vengono costantemente generati e acquisiti. È fondamentale assicurarsi che i dati raccolti siano rappresentativi e non distorti.

Un campione non rappresentativo potrebbe infatti portare a conclusioni errate e decisioni sbagliate. Per questo motivo, le tecniche di campionamento e la definizione della dimensione del campione sono aspetti critici in questa fase.

Inoltre, la raccolta dei dati deve tenere conto delle limitazioni tecniche e delle risorse disponibili. In alcuni casi, potrebbe essere necessario implementare sistemi di raccolta dati automatizzati o integrare diverse fonti di dati per ottenere una visione completa.

Pulizia e preparazione dei dati

Una volta raccolti i dati grezzi, il passo successivo è la loro pulizia e preparazione. Questa fase è cruciale per garantire la qualità e l’affidabilità delle analisi successive. La qualità delle analisi e delle considerazioni che si possono estrarre dai dati stessi infatti, è strettamente collegata alla qualità dei dati che si utilizzano. 

I dati del mondo reale sono spesso “sporchi”, contenendo errori, bias logici, inconsistenze, valori mancanti o duplicati che possono compromettere l’accuratezza delle analisi.

La pulizia dei dati comprende diverse attività, tra cui:

  1. Identificazione e rimozione dei duplicati: Eliminare record ripetuti che potrebbero skewere l’analisi.
  2. Gestione dei valori mancanti: Decidere se eliminare i record incompleti o stimare i valori mancanti attraverso tecniche di imputazione.
  3. Correzione degli errori: Identificare e correggere errori evidenti nei dati, come errori di battitura o valori impossibili.
  4. Standardizzazione dei formati: Assicurarsi che i dati siano in formati coerenti, ad esempio uniformando le date o le unità di misura.
  5. Gestione degli outlier: Identificare e decidere come trattare i valori estremi che potrebbero influenzare l’analisi.

La preparazione dei dati inoltre, implica la trasformazione e l’organizzazione dei dati in un formato adatto all’analisi. Questo può includere:

  1. Normalizzazione o scalatura dei dati: Portare variabili diverse su scale comparabili.
  2. Codifica delle variabili categoriche: Convertire dati testuali in formati numerici utilizzabili dagli algoritmi di analisi.
  3. Feature engineering: Creare nuove variabili derivate che potrebbero essere più informative per l’analisi.
  4. Aggregazione dei dati: Combinare dati dettagliati in sommari più gestibili.
  5. Segmentazione dei dati: Dividere i dati in sottoinsiemi per analisi specifiche.

La pulizia e la preparazione dei dati sono spesso le fasi più dispendiose in termini di tempo dell’intero processo di analisi, ma sono fondamentali per garantire risultati affidabili. Non per nulla un vecchio adagio nel campo dell’analisi dei dati recita “garbage in, garbage out” (o almeno questa è versione più soft di questo detto), sottolineando l’importanza di partire da dati di alta qualità.

È importante notare che la pulizia e la preparazione dei dati non sono processi completamente automatizzabili proprio perché richiedono un mix di competenze tecniche, conoscenza del dominio e giudizio umano per prendere decisioni appropriate su come trattare i vari problemi di qualità dei dati e, se anche questo processo venisse automatizzato, bisognerebbe in ogni caso aggiungere un processo di revisione e pulizia dei dati puliti automaticamente.

Analisi dei dati

Dopo aver raccolto, pulito e preparato i dati, si passa alla fase centrale del processo: l’analisi vera e propria. Questa è la fase in cui si applicano varie tecniche e metodi statistici, matematici e computazionali per estrarre insights dai dati.

L’analisi dei dati può assumere molte forme, a seconda degli obiettivi specifici del progetto e della natura dei dati. Alcune delle attività comuni in questa fase includono:

  1. Analisi esplorativa dei dati (EDA): Questa è spesso la prima fase dell’analisi, in cui si esaminano i dati per identificare tendenze, modelli e relazioni preliminari. L’EDA utilizza spesso tecniche di visualizzazione dei dati per aiutare a comprendere la struttura e le caratteristiche dei dati.
  2. Analisi statistica: Applicazione di metodi statistici per testare ipotesi, calcolare correlazioni e identificare relazioni significative tra le variabili.
  3. Machine Learning: Utilizzo di algoritmi di apprendimento automatico per costruire modelli predittivi o identificare cluster nei dati.
  4. Analisi predittiva: Utilizzo di dati storici e modelli statistici per fare previsioni su eventi futuri o comportamenti
  5. Analisi prescrittiva: Andare oltre la previsione per suggerire azioni ottimali basate sui risultati dell’analisi.
  6. Text mining e analisi del sentiment: Per dati non strutturati come testi, social media post, ecc.
  7. Analisi di rete: Per comprendere le relazioni e le connessioni all’interno di sistemi complessi.

Durante questa fase, gli analisti devono essere in grado di scegliere le tecniche più appropriate per il problema in questione e interpretare correttamente i risultati. Ciò richiede non solo competenze tecniche, ma anche una profonda comprensione del contesto aziendale e la capacità di pensiero critico.

È importante sottolineare che l’analisi dei dati è spesso un processo iterativo. Man mano che si scoprono nuovi insights, potrebbero emergere nuove domande che richiedono ulteriori analisi o la raccolta di dati aggiuntivi.

Inoltre, la validazione dei risultati è una parte cruciale di questa fase. Gli analisti devono verificare che i loro modelli e conclusioni siano robusti e generalizzabili, non solo accurati sul dataset specifico utilizzato per l’analisi.

Infine, la comunicazione dei risultati è un aspetto fondamentale dell’analisi dei dati. Gli analisti devono essere in grado di tradurre risultati complessi in insights actionable e presentarli in modo chiaro e convincente ai decisori aziendali. Questo spesso implica l’uso di visualizzazioni dei dati efficaci e la capacità di raccontare una storia coerente basata sui dati.

Insomma, come si è capito, il funzionamento della data analysis è un processo complesso che richiede una combinazione di competenze tecniche, comprensione del business e pensiero critico. Dalla raccolta e pulizia dei dati all’analisi approfondita e alla comunicazione dei risultati, ogni fase gioca un ruolo cruciale nel trasformare i dati grezzi in conoscenza preziosa per il business.

Quali sono le tecniche di analisi dei dati?

Le tecniche di analisi dei dati sono gli strumenti e i metodi specifici utilizzati dagli analisti per esaminare, interpretare e trarre conclusioni dai dati. Queste tecniche variano notevolmente in termini di complessità e applicazione, spaziando da semplici calcoli statistici a sofisticati algoritmi di machine learning. 

In generale, possiamo categorizzare le tecniche di analisi dei dati in tre gruppi principali: 

  • tecniche descrittive
  • tecniche predittive
  • tecniche prescrittive.

Tecniche descrittive

Le tecniche descrittive sono le più basilari e ampiamente utilizzate nell’analisi dei dati. Il loro scopo principale è riassumere e descrivere le caratteristiche principali di un set di dati, fornendo una panoramica chiara e concisa delle informazioni disponibili. 

Queste tecniche sono fondamentali per comprendere la natura e la struttura dei dati prima di procedere con analisi più avanzate.

Alcune delle principali tecniche descrittive includono:

Misure di tendenza centrale: come media, mediana e moda, queste misure forniscono un’idea del valore “tipico” in un set di dati.

Misure di dispersione: come deviazione standard, varianza e range, che descrivono quanto i dati sono sparsi o concentrati intorno alla tendenza centrale.

Distribuzioni di frequenza: che mostrano quante volte ciascun valore appare nel set di dati.

Analisi di correlazione: per identificare relazioni lineari tra variabili.

Visualizzazione dei dati: utilizzando grafici, diagrammi e altre rappresentazioni visive per illustrare le caratteristiche dei dati.

Le tecniche descrittive sono particolarmente utili nella fase iniziale dell’analisi dei dati, conosciuta come Analisi Esplorativa dei Dati (EDA). Durante l’EDA, gli analisti utilizzano queste tecniche per ottenere una comprensione iniziale dei dati, identificare potenziali problemi o anomalie e formulare ipotesi preliminari che possono guidare analisi più approfondite.

Ad esempio, in un’analisi delle vendite di un’azienda, le tecniche descrittive potrebbero essere utilizzate per calcolare il fatturato medio mensile, identificare i mesi con le vendite più alte e più basse, o visualizzare la distribuzione delle vendite per categoria di prodotto.

Tecniche predittive

Le tecniche predittive si spingono oltre la semplice descrizione dei dati esistenti, cercando di fare previsioni su eventi futuri o valori sconosciuti. Queste tecniche utilizzano dati storici e attuali per identificare modelli e relazioni che possono essere proiettati nel futuro.

Alcune delle principali tecniche predittive includono:

  1. Regressione lineare e non lineare: per prevedere un valore numerico basato su una o più variabili indipendenti.
  2. Analisi delle serie temporali: per fare previsioni basate su dati che variano nel tempo.
  3. Classificazione: per prevedere a quale categoria appartiene un’osservazione (ad esempio, se un cliente effettuerà un acquisto o meno).
  4. Clustering: per raggruppare osservazioni simili, utile per la segmentazione dei clienti o l’identificazione di modelli nascosti.
  5. Reti neurali e deep learning: tecniche avanzate di machine learning per modellare relazioni complesse nei dati.

Le tecniche predittive sono ampiamente utilizzate in vari settori. Nel marketing, ad esempio, possono essere utilizzate per prevedere il comportamento dei clienti e personalizzare le campagne pubblicitarie. Nel settore finanziario, possono aiutare a prevedere i movimenti dei mercati o a valutare il rischio di credito.

È importante notare che mentre le tecniche predittive possono essere molto potenti, la loro accuratezza dipende altamente dalla qualità dei dati di input e dalla validità delle assunzioni sottostanti al modello.

Gli analisti devono essere consapevoli dei limiti di queste tecniche e interpretare i risultati con cautela.

Tecniche prescrittive

Le tecniche prescrittive rappresentano il livello più avanzato dell’analisi dei dati. Queste tecniche non si limitano a prevedere cosa potrebbe accadere, ma cercano di suggerire le migliori azioni da intraprendere per ottenere un risultato desiderato o evitare un risultato indesiderato.

Alcune delle principali tecniche prescrittive includono:

  1. Ottimizzazione: per trovare la migliore soluzione a un problema con vincoli.
  2. Simulazione: per modellare scenari complessi e testare diverse strategie.
  3. Teoria delle decisioni: per scegliere la migliore azione in condizioni di incertezza.
  4. Sistemi di raccomandazione: per suggerire prodotti o azioni basati su preferenze e comportamenti passati.
  5. Intelligenza artificiale avanzata: come i sistemi di apprendimento per rinforzo, che possono imparare a prendere decisioni ottimali in ambienti complessi.

Le tecniche prescrittive sono particolarmente utili in situazioni decisionali complesse dove ci sono molte variabili e possibili risultati. Ad esempio, nella gestione della supply chain, queste tecniche possono essere utilizzate per ottimizzare i livelli di inventario, i percorsi di spedizione e la programmazione della produzione.

Nel settore sanitario, le tecniche prescrittive possono aiutare a determinare il miglior corso di trattamento per un paziente, considerando una vasta gamma di fattori come la storia medica, i risultati dei test e l’efficacia di trattamenti precedenti.

È importante sottolineare che l’applicazione efficace delle tecniche prescrittive richiede non solo competenze analitiche avanzate, ma anche una profonda comprensione del contesto aziendale e dei processi decisionali. Inoltre, poiché queste tecniche spesso suggeriscono azioni specifiche, è cruciale considerare attentamente le implicazioni etiche e pratiche delle raccomandazioni generate.

I principali strumenti dell’analisi dei dati

Nel campo della data analysis, gli strumenti giocano un ruolo fondamentale nel permettere agli analisti di manipolare, visualizzare e interpretare grandi volumi di dati in modo efficiente ed efficace. La scelta degli strumenti giusti può fare la differenza tra un’analisi superficiale e insights profondi e actionable. In questa sezione, esploreremo alcuni dei principali strumenti utilizzati nell’analisi dei dati (ovviamente questa  non vuole essere una lista esaustiva), discutendo le loro caratteristiche, punti di forza e applicazioni tipiche.

PowerBI

PowerBI è una suite di strumenti di business analytics sviluppata da Microsoft. È noto per la sua potenza e flessibilità, offrendo capacità che vanno dalla preparazione dei dati alla creazione di dashboard interattive e alla condivisione di insights.

Caratteristiche principali:

  1. ETL potente: PowerBI include Power Query, un potente strumento per l’estrazione, la trasformazione e il caricamento dei dati da varie fonti.
  2. Modellazione dei dati: permette di creare relazioni complesse tra tabelle e definire misure calcolate utilizzando il linguaggio DAX (Data Analysis Expressions).
  3. Visualizzazioni avanzate: offre una vasta gamma di visualizzazioni standard e personalizzate, con la possibilità di importare visualizzazioni di terze parti.
  4. Integrazione con l’ecosistema Microsoft: si integra perfettamente con altri prodotti Microsoft come Excel, Azure e Dynamics 365.
  5. Sicurezza e governance: offre robuste funzionalità di sicurezza e governance dei dati, rendendolo adatto per l’uso in grandi organizzazioni.

Power BI è ampiamente utilizzato in ambito aziendale per creare dashboard esecutive, report finanziari e analisi delle vendite. Per chi desidera padroneggiare al meglio questo strumento, un corso di Power BI può essere essenziale per superare la curva di apprendimento, che può risultare più ripida rispetto a strumenti come Looker Studio, ma che offre una maggiore potenza e flessibilità per analisi complesse.

MS Excel

Nonostante l’avvento di strumenti più avanzati, Microsoft Excel rimane uno degli strumenti più ampiamente utilizzati per l’analisi dei dati, soprattutto per analisi su scala più piccola o come punto di partenza per esplorazioni iniziali dei dati.

Caratteristiche principali:

  1. Familiarità: molti professionisti hanno già familiarità con Excel, rendendolo un punto di ingresso accessibile per l’analisi dei dati.
  2. Funzioni potenti: Excel offre centinaia di funzioni incorporate per manipolare e analizzare i dati.
  3. Pivot Tables: uno strumento potente per l’analisi esplorativa e la creazione di report riassuntivi.
  4. Visualizzazioni di base: permette di creare una varietà di grafici e diagrammi per visualizzare i dati.
  5. Macro e VBA: per utenti avanzati, Excel offre la possibilità di automatizzare task ripetitivi attraverso macro e il linguaggio di programmazione Visual Basic for Applications (VBA).

Excel è particolarmente utile per analisi ad hoc, calcoli rapidi e come strumento di supporto per altre piattaforme di analisi. Tuttavia, mostra i suoi limiti quando si tratta di gestire grandi volumi di dati o eseguire analisi molto complesse.

SQL e NoSQL

SQL (Structured Query Language) e i database NoSQL sono fondamentali per la gestione e l’interrogazione di grandi volumi di dati strutturati e non strutturati.

SQL:

  • È il linguaggio standard per l’interrogazione e la manipolazione di database relazionali.
  • Permette di eseguire query complesse, unire tabelle e aggregare dati in modo efficiente.
  • È ampiamente utilizzato in ambito aziendale per la gestione di dati transazionali e per l’analisi di dati strutturati.

NoSQL:

  • Comprende una varietà di database non relazionali progettati per gestire dati non strutturati o semi-strutturati.
  • Offre maggiore flessibilità e scalabilità rispetto ai database relazionali tradizionali.
  • È particolarmente utile per gestire big data, dati in tempo reale e applicazioni web scalabili.

La conoscenza di SQL è essenziale per molti ruoli di analisi dei dati, mentre la familiarità con i database NoSQL sta diventando sempre più importante con l’aumento dei big data e delle applicazioni in tempo reale.

Python

Python è diventato uno dei linguaggi di programmazione più popolari per l’analisi dei dati, grazie alla sua sintassi chiara, alla vasta gamma di librerie specializzate e alla sua versatilità.

Caratteristiche principali:

  1. Librerie potenti: Python offre librerie come Pandas per la manipolazione dei dati, NumPy per il calcolo numerico, e Scikit-learn per il machine learning.
  2. Visualizzazione dei dati: librerie come Matplotlib e Seaborn permettono di creare visualizzazioni sofisticate.
  3. Analisi statistica: SciPy offre funzionalità avanzate per l’analisi statistica.
  4. Machine Learning e AI: TensorFlow e PyTorch sono ampiamente utilizzati per il deep learning e l’intelligenza artificiale.
  5. Jupyter Notebooks: un ambiente interattivo che permette di combinare codice, visualizzazioni e documentazione in un unico documento.

Python è particolarmente apprezzato per la sua flessibilità e potenza, che lo rendono adatto per un’ampia gamma di compiti di analisi dei dati, dalla pulizia e trasformazione dei dati all’implementazione di algoritmi di machine learning complessi. Per chi vuole approfondire queste competenze, un corso di Python rappresenta una risorsa indispensabile per imparare a sfruttare al massimo le sue potenzialità.

In conclusione, la scelta degli strumenti per l’analisi dei dati dipende da vari fattori, tra cui la natura e il volume dei dati da analizzare, la complessità dell’analisi richiesta, le competenze del team e le esigenze specifiche del progetto o dell’organizzazione. Molti analisti di dati utilizzano una combinazione di questi strumenti, sfruttando i punti di forza di ciascuno per ottenere insights completi e actionable.

Looker Studio

Looker Studio, precedentemente noto come Google Data Studio, è una potente piattaforma di business intelligence e visualizzazione dati offerta da Google. È uno strumento basato sul cloud che permette agli utenti di creare report e dashboard interattivi, connettendosi a una vasta gamma di fonti di dati.

Caratteristiche principali:

  1. Integrazione con varie fonti di dati: Looker Studio si integra facilmente con altri prodotti Google come Google Analytics, Google Ads, e Google Sheets, ma anche con database SQL e altre fonti di dati esterne.
  2. Visualizzazioni interattive: offre una vasta gamma di opzioni di visualizzazione, da grafici semplici a mappe e diagrammi complessi.
  3. Collaborazione in tempo reale: permette a più utenti di lavorare contemporaneamente sullo stesso report, facilitando la collaborazione tra team.
  4. Personalizzazione avanzata: gli utenti possono creare temi personalizzati e utilizzare funzioni calcolate per manipolare i dati all’interno del report.
  5. Accessibilità: essendo un tool basato sul web, è accessibile da qualsiasi dispositivo con un browser internet.

Looker Studio è particolarmente apprezzato per la sua facilità d’uso e la capacità di creare report visivamente accattivanti senza necessità di competenze di programmazione avanzate. È ampiamente utilizzato nel marketing digitale per l’analisi delle performance delle campagne e del comportamento degli utenti sul web.

È importante notare che il campo dell’analisi dei dati è in continua evoluzione, con nuovi strumenti e tecnologie che emergono regolarmente. Gli analisti di dati devono quindi mantenersi aggiornati sulle ultime tendenze e essere pronti ad adattarsi a nuovi strumenti man mano che diventano disponibili.

Per approfondire le tue competenze in questi strumenti, potresti considerare di partecipare a un Corso sugli strumenti della Data Analytics che offre una formazione pratica su queste e altre tecnologie chiave nel campo dell’analisi dei dati.

Quanti tipi di analisi dei dati esistono

Come ormai abbiamo capito, l’analisi dei dati non è un approccio monolitico, ma piuttosto un continuum di metodologie che variano in complessità, profondità e obiettivi. Comprendere i diversi tipi di analisi dei dati è fondamentale per scegliere l’approccio più appropriato per un determinato problema o situazione aziendale. 

In generale, possiamo identificare cinque tipi principali di analisi dei dati, ciascuno con i propri obiettivi, metodi e applicazioni.

Analisi descrittiva

L’analisi descrittiva è il tipo più basilare e ampiamente utilizzato di analisi dei dati. Il suo obiettivo principale è riassumere e descrivere le caratteristiche chiave di un set di dati, rispondendo alla domanda “Cosa è successo?”.

Caratteristiche principali:

  1. Focus sul passato: si concentra su eventi e tendenze storiche.
  2. Utilizzo di statistiche di base: impiega misure come media, mediana, moda, deviazione standard, ecc.
  3. Visualizzazione dei dati: utilizza grafici, diagrammi e dashboard per presentare i dati in modo visivamente comprensibile.

Applicazioni tipiche:

  • Report finanziari che mostrano le performance passate
  • Analisi delle vendite per regione o periodo
  • Metriche di engagement sui social media

L’analisi descrittiva è fondamentale per fornire una base solida per ulteriori analisi. Aiuta a identificare tendenze, anomalie e modelli nei dati che possono guidare indagini più approfondite.

Analisi esplorativa

L’analisi esplorativa dei dati (EDA) va un passo oltre l’analisi descrittiva, cercando di scoprire pattern, relazioni e anomalie nei dati. L’obiettivo principale è rispondere alla domanda “Cosa possiamo scoprire dai dati?”.

Caratteristiche principali:

  1. Approccio iterativo: l’EDA è un processo ciclico di formulazione e test di ipotesi.
  2. Visualizzazioni avanzate: utilizza tecniche di visualizzazione più sofisticate per esplorare relazioni multidimensionali.
  3. Tecniche statistiche: impiega metodi come l’analisi di correlazione e la regressione esplorativa.

Applicazioni tipiche:

  • Identificazione di segmenti di clienti in base al comportamento d’acquisto
  • Esplorazione dei fattori che influenzano la soddisfazione dei dipendenti
  • Analisi delle tendenze di mercato emergenti

L’EDA è cruciale per generare ipotesi e guidare analisi più approfondite. È particolarmente utile quando si affrontano nuovi set di dati o problemi complessi.

Analisi diagnostica

L’analisi diagnostica si concentra sul capire le cause di eventi o fenomeni passati, rispondendo alla domanda “Perché è successo?”.

Caratteristiche principali:

  1. Analisi delle cause principali: cerca di identificare i fattori che hanno portato a determinati risultati.
  2. Tecniche di drill-down: permette di esaminare i dati a livelli sempre più dettagliati.
  3. Comparazioni e benchmarking: confronta i risultati con standard di settore o performance passate.

Applicazioni tipiche:

  • Analisi delle ragioni di un calo delle vendite
  • Identificazione dei fattori che contribuiscono al churn dei clienti
  • Comprensione delle cause di inefficienze nei processi produttivi

L’analisi diagnostica è fondamentale per comprendere le dinamiche sottostanti ai fenomeni osservati e per informare decisioni strategiche basate su una comprensione approfondita delle cause e degli effetti.

Analisi predittiva

L’analisi predittiva utilizza dati storici e tecniche statistiche avanzate per fare previsioni sul futuro, rispondendo alla domanda “Cosa potrebbe succedere?”.

Caratteristiche principali:

  1. Modelli statistici e di machine learning: Utilizza algoritmi come la regressione, le reti neurali e il random forest.
  2. Validazione del modello: Impiega tecniche come la cross-validation per assicurare l’accuratezza delle previsioni.
  3. Scenari “what-if”: Permette di esplorare diversi scenari futuri basati su diverse assunzioni.

Applicazioni tipiche:

  • Previsioni di vendita
  • Scoring del rischio di credito
  • Previsioni di manutenzione predittiva in ambito industriale

L’analisi predittiva è particolarmente potente per anticipare tendenze future e preparare l’organizzazione a diverse eventualità. Tuttavia, è importante ricordare che le previsioni sono sempre soggette a un certo grado di incertezza.

Analisi prescrittiva

L’analisi prescrittiva rappresenta il livello più avanzato di analisi dei dati, cercando di rispondere alla domanda “Cosa dovremmo fare?”.

Caratteristiche principali:

  1. Ottimizzazione: Utilizza tecniche di ricerca operativa per trovare la migliore soluzione a problemi complessi.
  2. Simulazione: Impiega modelli di simulazione per testare diverse strategie in scenari complessi.
  3. Sistemi di supporto alle decisioni: Fornisce raccomandazioni concrete basate su analisi complesse.

Applicazioni tipiche:

  • Ottimizzazione dei prezzi in tempo reale
  • Pianificazione della supply chain
  • Personalizzazione delle raccomandazioni di prodotto

L’analisi prescrittiva è particolarmente potente per guidare decisioni strategiche in ambienti complessi e in rapida evoluzione. Tuttavia, richiede una comprensione approfondita sia delle tecniche analitiche che del contesto aziendale per essere implementata efficacemente.

Data analysis in informatica

L’informatica e l’analisi dei dati sono intrinsecamente connesse, con un rapporto simbiotico che sta plasmando il futuro del settore IT. In un’epoca in cui le aziende tecnologiche generano e gestiscono quantità enormi di dati, l’analisi di queste informazioni è diventata una componente cruciale per il successo e l’innovazione nel campo informatico.

La capacità di estrarre valore da questi dati non è più un vantaggio competitivo opzionale, ma una necessità fondamentale per rimanere rilevanti nel panorama tecnologico in rapida evoluzione.

L’importanza dell’analisi dei dati nel settore IT

Nel settore IT, l’analisi dei dati ha assunto un ruolo fondamentale che ne permea praticamente ogni aspetto.

L’ottimizzazione delle prestazioni rappresenta uno degli ambiti più critici, dove l’analisi continua dei dati permette di monitorare e migliorare l’efficienza dei sistemi. Attraverso un’attenta analisi delle metriche di performance, le organizzazioni possono identificare tempestivamente colli di bottiglia, problemi di efficienza e opportunità di ottimizzazione, garantendo così un funzionamento fluido e efficiente delle loro infrastrutture tecnologiche.

La sicurezza informatica è un altro settore dove l’analisi dei dati sta rivoluzionando gli approcci tradizionali. I moderni sistemi di sicurezza si basano sempre più su sofisticate analisi in tempo reale per rilevare e prevenire minacce. L’analisi predittiva, in particolare, sta diventando uno strumento indispensabile nella lotta contro le minacce informatiche, permettendo alle organizzazioni di anticipare e prevenire potenziali attacchi prima che questi si materializzino.

Nel campo dello sviluppo software, l’analisi dei dati ha trasformato il modo in cui vengono create e ottimizzate le applicazioni. Gli sviluppatori ora possono basare le loro decisioni su dati concreti relativi al comportamento degli utenti, permettendo di creare esperienze più intuitive e personalizzate. L’analisi dei pattern di utilizzo, combinata con test A/B sistematici, consente di perfezionare continuamente le funzionalità e l’interfaccia utente, risultando in prodotti più efficaci e apprezzati dagli utenti.

Esempi di applicazioni della data analysis in informatica

Le applicazioni pratiche dell’analisi dei dati nel settore informatico sono vastissime e in continua espansione.

Nel campo del DevOps, per esempio, l’analisi dei dati ha rivoluzionato il modo in cui le organizzazioni gestiscono e monitorano le loro infrastrutture. L’analisi continua dei log di sistema e delle metriche di performance permette di identificare e risolvere problemi prima che impattino gli utenti finali, mentre l’ottimizzazione dei processi di deployment si basa sempre più su analisi dettagliate dei dati storici e in tempo reale.

La customer experience è un altro ambito dove l’analisi dei dati sta producendo risultati straordinari. Le aziende tecnologiche ora possono comprendere in profondità come gli utenti interagiscono con i loro prodotti, identificare punti di frizione e personalizzare l’esperienza in base alle preferenze individuali. Questa comprensione dettagliata del comportamento degli utenti permette di prevedere e prevenire il churn, mantenendo alta la soddisfazione e la fidelizzazione dei clienti.

Nel cloud computing, l’analisi dei dati è diventata fondamentale per ottimizzare i costi e l’utilizzo delle risorse. Le organizzazioni possono ora prevedere con precisione la domanda di capacità, automatizzare il provisioning delle risorse e ottimizzare i costi operativi grazie a sofisticate analisi predittive. Questo non solo migliora l’efficienza operativa ma permette anche significativi risparmi economici.

Data analysis e lavoro

Il campo della data analysis rappresenta oggi uno dei settori più dinamici e promettenti del mercato del lavoro, con una domanda di professionisti qualificati che continua a crescere esponenzialmente. La capacità di estrarre valore dai dati è diventata una competenza ricercatissima in ogni settore, creando numerose opportunità di carriera per chi decide di specializzarsi in questo campo.

Le figure professionali legate all’analisi dei dati

Il panorama professionale dell’analisi dei dati è ricco e variegato, con diverse figure specializzate che rispondono a esigenze specifiche delle organizzazioni. 

Il Data Analyst rappresenta la figura più classica e richiesta: comprendere cosa fa un Data Analyst significa addentrarsi nel cuore stesso dell’analisi dei dati, poiché è il professionista che si occupa di analizzare e interpretare i dati per supportare le decisioni aziendali. Il suo ruolo va ben oltre la semplice manipolazione dei numeri; un buon analista deve essere in grado di raccontare storie attraverso i dati, traducendo complesse analisi in insights comprensibili e actionable per il business.

Il Business Intelligence Analyst si concentra invece sull’analisi dei dati specificamente legati alle performance aziendali, creando report strategici e dashboard che permettono al management di prendere decisioni informate. Questa figura richiede non solo competenze tecniche ma anche una profonda comprensione dei processi aziendali e della strategia di business.

Il Data Scientist rappresenta l’evoluzione più avanzata nel campo dell’analisi dei dati. Questo professionista combina competenze statistiche avanzate con la capacità di sviluppare modelli predittivi complessi e implementare soluzioni di machine learning. Il suo ruolo è fondamentale per le organizzazioni che vogliono sfruttare appieno il potenziale dei loro dati attraverso analisi avanzate e predittive.

Infine, il Data Engineer si occupa dell’infrastruttura che sta alla base di tutto il processo di analisi dei dati. Questo professionista progetta e mantiene le architetture dei dati, sviluppa pipeline efficienti per il loro processamento e assicura che i dati siano accessibili e utilizzabili da parte degli analisti e degli altri stakeholder.

Come diventare un data analyst

Il percorso per diventare un analista dei dati richiede un approccio multidisciplinare che combina competenze tecniche, capacità analitiche e soft skills.

La base tecnica è fondamentale: è necessario padroneggiare linguaggi di programmazione come Python o R, avere una solida conoscenza di SQL per la gestione dei database e saper utilizzare strumenti di visualizzazione come PowerBI o Tableau. Tuttavia, le competenze tecniche da sole non sono sufficienti.

Il pensiero analitico e la capacità di problem-solving sono altrettanto cruciali. Un buon analista deve essere in grado di approcciarsi ai problemi in modo strutturato, identificare pattern nei dati e formulare ipotesi da testare. La comunicazione efficace è un’altra competenza fondamentale: anche l’analisi più brillante ha poco valore se non può essere comunicata in modo chiaro e convincente agli stakeholder.

La comprensione del contesto aziendale è un altro elemento chiave. Gli analisti più efficaci sono quelli che riescono a collegare i dati agli obiettivi di business, comprendendo come le loro analisi possono impattare le decisioni strategiche dell’organizzazione.

Questa capacità di “traduzione” tra il mondo dei dati e quello del business è sempre più ricercata dalle aziende.

Corsi per diventare un data analyst

Oggi esistono diverse strade per diventare un data analyst, ciascuna con le proprie caratteristiche.

I corsi universitari, ad esempio, offrono una solida preparazione teorica fornendo una comprensione approfondita delle metodologie di analisi. Tuttavia, questi programmi tendono a essere meno orientati alla pratica e a richiedere un impegno di lungo termine.

D’altra parte, i bootcamp intensivi rispondono a chi cerca un approccio pratico, con una formazione accelerata orientata al lavoro. Anche se questi programmi consentono di acquisire velocemente competenze spendibili sul mercato, spesso lasciano poco spazio per approfondire le metodologie e le tecnologie necessarie per gestire progetti complessi e operare in modo autonomo.

È in questo contesto che il nostro corso Data Analytics Tools emerge come un’opzione ideale: combinando flessibilità, praticità e completezza formativa. Il corso è progettato per chi vuole sviluppare competenze reali e subito applicabili, senza rinunciare a una formazione strutturata. A differenza di altri percorsi, offre la possibilità di lavorare su progetti concreti con tecnologie leader del settore come SQL, MongoDB, Python, Power BI, Looker Studio ed Excel, dotandoti delle data skills più richieste dalle aziende oggi.

Inoltre, questo percorso formativo garantisce la massima flessibilità, permettendoti di gestire lo studio in autonomia, con accesso continuo ai materiali formativi, senza le rigidità tipiche dei percorsi accademici. Questo significa che puoi apprendere al tuo ritmo, riservando più tempo agli argomenti complessi e facendo pratica su esercitazioni basate su scenari reali. La formazione è costantemente aggiornata, integrando le ultime tecnologie di data analysis e le best practices di settore, per garantire che le tue competenze restino competitive e rilevanti.

Con l’evoluzione continua del mondo dei dati, questa flessibilità è fondamentale per adattarsi e crescere, specialmente nelle aree emergenti come l’intelligenza artificiale e il machine learning. Sempre più data analyst ampliano le loro competenze in queste aree per rispondere alla crescente integrazione tra data analysis e AI. Infatti, esplorare tutti i corsi sull’intelligenza artificiale disponibili può essere un ottimo modo per complementare la propria formazione in data analysis, dato il crescente intreccio tra queste discipline. 

L’AI sta diventando sempre più centrale nell’analisi dei dati, offrendo strumenti potenti per automatizzare processi di analisi complessi e scoprire pattern nascosti nei dati.

La data analysis è diventata una competenza fondamentale in quasi ogni settore dell’economia moderna. Dalla descrizione di eventi passati alla previsione di tendenze future e all’ottimizzazione delle decisioni, l’analisi dei dati offre un potente set di strumenti per estrarre valore dalle vaste quantità di informazioni generate ogni giorno.

In questo articolo, abbiamo esplorato cosa si intende per data analysis, come funziona il processo di analisi, le varie tecniche e strumenti utilizzati, e i diversi tipi di analisi che possono essere condotti. Abbiamo anche esaminato l’importanza dell’analisi dei dati nel settore informatico e le opportunità di carriera in questo campo in rapida crescita.

Mentre le tecnologie e le metodologie continuano ad evolversi, una cosa rimane chiara: la capacità di analizzare e interpretare i dati in modo efficace sarà sempre più cruciale per il successo delle organizzazioni e dei professionistiChe si tratti di ottimizzare processi aziendali, migliorare l’esperienza del cliente, o guidare l’innovazione tecnologica, la data analysis offre gli strumenti necessari per prendere decisioni informate e basate sui dati.

In un’era in cui i dati sono spesso descritti come il “nuovo petrolio”, la capacità di estrarre insights significativi da questi dati è diventata una competenza indispensabile.