Perché l’Intelligenza Artificiale è così importante?

Non si tratta più di essere all’avanguardia, ma di non rimanere indietro

L’AI sta rivoluzionando ogni aspetto del lavoro: dal modo in cui prendiamo decisioni alla gestione di progetti e risorse, dalla velocità di risoluzione dei problemi alla qualità del lavoro quotidiano. Tra i lavori del futuro, l’Intelligenza Artificiale emerge come una competenza chiave, aprendo nuove opportunità professionali e ridefinendo il mercato del lavoro.

L’Intelligenza Artificiale è diventata una delle innovazioni tecnologiche più “di moda” negli ultimi anni. Ci sono ormai tanti modi di definire AI e tantissime applicazioni di questa tecnologia ma per capirne l`importanza bisogna fare un passo indietro. Molte delle persone oggi attive (e spesso con ruoli dirigenziali) nel mondo del lavoro, sono cresciute senza internet.

Gradualmente negli ultimi trent’anni hanno iniziato a digitalizzare le proprie vite, prima con i computer, poi internet ed infine con le applicazioni mobile. La digitalizzazione della nostra vita è poi stata accelerata dall’abilità di collezionare e processare grosse quantità di dati. In modo semplicistico potremmo a ragione dire che la digitalizzazione la capacità di collezionare e processare dati, ha introdotto tanti benefici e cambi comportamentali, basti pensare a:

  • Salvare i numeri di telefono anziché memorizzarli
  • Non dimenticare i compleanni degli amici
  • Ascoltare tutte le canzoni del mondo senza comprare un CD
  • Salvare tutte le foto senza stamparle 
  • Accedere a tutti i film del mondo con un click

Forse qualcuno si ricorderà della storica foto di Bill Gates, datata 1994, in cui decise di dimostrare la capacità di collezionare dati cartacei in un solo CD dicendo: “This CD-ROM can hold more information than all the paper that’s here below me”.

Perché l’AI è fondamentale per il tuo lavoro

Co-founder of Microsoft and world’s richest man illustrating the storage capacity of a CD which is about 330,000 sheets of 8.5″ x 11″ single spaced paper. Not Photoshoped. Copyright© Louie Psihoyos

Così, la trasformazione digitale ha cambiato la nostra vita privata e lavorativa in questi anni.

La nuova ondata di trasformazione digitale guidata dall’Intelligenza Artificiale ha un impatto ancora maggiore, perché si presenta in un contesto dove gran parte delle nostre vite è già digitalizzata, tantissimi dati derivanti da azioni che facciamo, interessi che esprimiamo, sono già catturati dalle applicazioni software che usiamo tutti i giorni.

L’AI, inoltre, non solo è in grado di elaborare questi dati, ma è in grado di farlo in modo personalizzato, capendo il nostro linguaggio, comprendendo i nostri ragionamenti, riflettendo con noi, ispirandoci a volte, aiutandoci nei brainstorming e troppo spesso, se utilizzata senza consapevolezza, illudendoci con informazioni non sempre attendibili.

Ma quindi perché tutti parlano di AI oggi?

Il 2022 ha segnato un momento cruciale nell’evoluzione dell’intelligenza artificiale; il rilascio di ChatGPT da parte di OpenAI ha fatto pensare a molti che fosse ormai possibile automatizzare ogni lavoro e che ChatGPT avrebbe eliminato la necessità di coltivare competenze e talenti. Insomma quello che si prospettava era un mondo senza lavoratori.

La realtà, però, è proprio l’opposto. Oggi le aziende devono migliorare l’alfabetizzazione dei dipendenti sul digitale e sull’intelligenza artificiale per rimanere competitive in un ambiente in rapido cambiamento. Integrare l’AI nei flussi di lavoro, automatizzare le attività di routine e promuovere una forte collaborazione uomo-computer richiede infatti un maggiore investimento nel miglioramento e riqualificazione dei dipendenti.

Insomma, mentre il mondo si trasforma rapidamente, gli strumenti alimentati dall’AI stanno diventando soluzioni essenziali per ottenere un vantaggio competitivo.

Per scalare efficacemente l’IA nel lungo termine, un passaggio fondamentale è la professionalizzazione del settore. Gli stakeholder – dai professionisti ai leader del settore privato e pubblico – devono collaborare per definire chiaramente i ruoli e le responsabilità dei praticanti di IA; esigere il giusto livello di istruzione e formazione per questi professionisti; definire i processi per lo sviluppo, il deployment e la gestione dell’IA, e democratizzare la cultura dell’IA all’interno dell’azienda.

L’AI sta cambiando il nostro modo di lavorare

Il 43% dei professionisti a livello mondiale ha utilizzato strumenti AI per vari compiti lavorativi, ma oltre il 68% ha scelto di non informare i propri responsabili al vertice.

ChatGPT da solo riceve circa 600 milioni di visite al mese. Oggi tutti parlano di AI principalmente per il successo enorme di una singola applicazione chiamata ChatGPT. Tra il 2022 e il 2023 il ChatGPT Moment ha cambiato per sempre il modo in cui essere umano e macchina interagiscono, aprendo nuovi scenari prima inimmaginabili.

Il paradigma di cambio principale è la possibilità di conversare con i dati e con dei modelli matematici molto complessi, senza avere nessuna conoscenza tecnica.

Oggi ci avviciniamo ad un mondo dove per noi esseri umani cambierà per sempre il modo in cui pensiamo, interagiamo e prendiamo decisioni. Infatti ancor più nei prossimi anni, le interazioni quotidiane tra esseri umani e macchine (o AI) aumenteranno.

Quante volte al giorno usiamo i social media? 

Quante volte al giorno usiamo il cellulare? 

Quante volte interagiamo con un algoritmo?

Presto le interazioni con agenti AI digitali saranno talmente integrate nelle nostre vite che non faremo più caso a queste domande. La nostra vita sta diventando completamente dipendente da queste interazioni quotidiane e quindi di fatto stiamo integrando nella nostra quotidianità una collaborazione costante e continuativa con dispositivi digitali e sistemi di AI.

La cosa più impressionante, a nostro avviso, non è tanto la crescente frequenza di utilizzo di questi sistemi, ma le implicazioni evolutive sul nostro sistema cognitivo e la velocità di penetrazione del mercato di questi strumenti.

ChatGPT, infatti, è stata di gran lunga l’applicazione tecnologica più veloce della storia a raggiungere 1 milione di utenti.

Perché l’AI è fondamentale per il tuo lavoro

 

Come faccio ad integrare l’AI nel mio lavoro?

Abbiamo fin qui menzionato ChatGPT, però, per capire quello che sta succedendo dobbiamo tornare indietro al 2017, anno in cui Google con il famoso articolo “Attention Is All You Need” introdusse le architetture dei Transformers.

Sistemi come GPT-3 e GPT-4 (conosciuti anche come Large Language Models) sono costruiti, infatti, sull’architettura dei trasformatori ma spinti all’estremo in termini di scalabilità, in quanto addestrati su enormi quantità di dati e con miliardi di parametri. 

Queste applicazioni sempre più avanzate riescono a gestire compiti complessi, comprendere e generare linguaggio, ragionare su quantità enormi di dati. La loro abilità di processare, generare e capire gli input degli esseri umani, così come di cogliere i nostri intenti, li rendono dei perfetti assistenti intelligenti; un paradigma che ha cambiato per sempre il modo in cui informazioni, tecnologia e persone collaborano tra di loro.

L’intelligenza Artificiale, a nostro avviso, non è appunto solo una tecnologia, ma un movimento culturale che in un momento storico di grandi cambiamenti, accelera l’ormai diffusa trasformazione digitale e spinge tutti noi a utilizzare e interrogare i dati per prendere decisioni informate, per puntare ad una sempre maggiore efficienza.

Il ChatGPT Moment ha reso questo processo più veloce, rendendo di fatto questa immensa potenza di calcolo accessibile a tutti. Ma ad un’accessibilità universale e alla riduzione delle barriere di utilizzo, deve corrispondere una migliore formazione all’utilizzo degli strumenti. Al contrario il rischio è quello di ottenere solo sfiducia nella tecnologia ed effettuare, poi, scelte sbagliate.

Quindi la risposta da cercare oggi non è se usare o meno questa tecnologia, ma come imparare ad usarla con consapevolezza, implementando best practice per massimizzare l’efficienza e il suo utilizzo etico.

Per questo motivo, con il supporto di massimi esperti internazionali come la Dottoressa Donatella Taurasi, professoressa all’Università di Berkeley in California, e il team didattico di Data Masters, abbiamo creato il primo programma italiano per professionisti non tecnici ed aziende come guida completa all’utilizzo pratico e sicuro di queste tecnologie: il corso “Intelligenza artificiale per tutti” è ora disponibile sulla nostra piattaforma.

Il primo passo per competere nell’era dell’AI.

Luigi Congedo

AUTORE:Luigi Congedo Apri profilo LinkedIn

Luigi Congedo è Co-founder  e e Presidente di Data Masters, AI Academy per la formazione in Intelligenza Artificiale, Machine Learning e Data Science.

Riconosciuto da Forbes tra i TOP 100 ITALIAN LEADERS UNDER 30 nel 2018, Luigi è stato precedentemente Venture Partner presso BootstrapLabs, società di venture capital della Silicon Valley. Con più di dieci anni di esperienza e investimenti nella Silicon Valley, la sua missione è democratizzare l’accesso all’Intelligenza Artificiale.

Speaker in diversi panel su innovazione, investimenti tecnologici, imprenditorialità e AI presso prestigiose organizzazioni come Stanford University e The World Bank, ha guidato per cinque anni l’Applied AI Conference a San Francisco che ha riunito oltre 800 leader aziendali nel campo dell’IA.